ARTE PER LA VITA

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RASSEGNA PITTURA PER GIOVANI ACCADEMIE BELLE ARTI ITALIANE

venerdì 28 novembre 2014

UNIONE SARDA La donna sarda.it DONAZIONI E TRAPIANTI. SCELTE DI VITA







DONAZIONI E TRAPIANTI. SCELTE DI VITA, SCELTE D'AMORE
C’è solo l’amore per la vita dietro una donazione e, poi, un trapianto. C’è la speranza. C’è una seconda opportunità. C’è una rinascita. C’è un dolore immenso, ma anche una gioia infinita. 
Considerato pura fantascienza fino a cinquant’anni fa, oggi il trapianto di organi è una delle più grandi conquiste della medicina moderna. Dagli animali agli uomini, la sua storia, tra esiti sorprendenti e insuccessi, ha contraddistinto tutto il 20° secolo. Dapprima il rene nel 1954, e poi il fegato nel 1967, e il cuore nello stesso anno. E ancora il doppio trapianto cuore-polmoni, il trapianto di mano e, infine, nel 2010, il trapianto di viso completo. 
È passata tanta acqua sotto i ponti dai primi tentativi. Sono cambiate tecniche e procedure. Sono migliorate e accresciute l’esperienza e le abilità dei medici e dei chirurghi, ma ciò che non è cambiato è il presupposto di fondo cioè
 il gesto volontario e gratuito della donazione.

«La medicina dei trapianti è una medicina molto particolare perché basata sulla coscienza della popolazione relativa alla donazione perché gli organi, per poter essere trapiantati, a parte i casi in cui il trapianto si può fare da vivente come per il rene o il lobo del fegato, devono essere donati dai familiari o da chi ha avuto l’opportunità di manifestare in vita la volontà di donarli o meno. Se qualcuno ha bisogno di una valvola aortica la compra, mentre nel caso dei trapianti questo non è possibile: c’è necessariamente bisogno di qualcuno che esprima questo consenso sennò non si può fare niente», sottolinea il prof. Carlo Carcassi, responsabile del Centro regionale Trapianti operante nell’Ospedale Binaghi di Cagliari.

Da gennaio ad oggi, in Sardegna, la generosità delle famiglie che donano ha fatto sì che su 64 segnalazioni al Centro regionale trapianti di potenziali donatori, più della metà si siano tradotte in un trapianto. Nel rapporto tra numero di donatori segnalati che abbiano concluso il percorso e popolazione residente, l’isola si attesta al 4° posto dopo la Toscana, il Friuli e la Provincia Autonoma di Trento. Anche nel caso dei donatori effettivi, sempre rapportati ai residenti, la nostra regione è allo stesso livello di realtà territoriali più popolose come il Veneto, il Piemonte, la Lombardia e la Liguria, e comunque molto al di sopra di tutte le regioni del Centro-Sud Italia. In meno di un anno, è già stato raggiunto e superato il numero di segnalazioni e donazioni utilizzate rispetto a tutto il 2013 (nel quale erano state utilizzate 30 donazioni).
Che la Sardegna sia altruista e sensibile è dimostrato, inoltre, anche dal basso tasso di opposizione alle donazioni da parte dei familiari: in questi mesi appena 15, con una percentuale del 23,4%, cioè parecchi punti al di sotto della media nazionale che sfiora il 30%. 

«Sull’attività di donazione e trapianto d’organo abbiamo in Sardegna standard e numeri che sono sovrapponibili a quelli di regioni molto più popolate e con maggiori capacità finanziarie rispetto alla nostra realtà, considerato anche che il fondo sanitario nazionale viene suddiviso per quota capitaria e quindi le regioni che, nell’ambito della territorialità hanno un maggior numero di popolazione, hanno più risorse e possono gestire meglio il sistema salute», conferma lo specialista. «L’attività nella nostra regione è però più che dignitosa ed è assolutamente in grado di offrire una risposta di salute ai pazienti che sono in lista d’attesa».
Al C.R.T., Centro Regionale Trapianti, istituito nel 1999 in seguito a una legge nazionale che, nello stesso anno, ha riorganizzato completamente tutta la tematica di donazione e trapianto, compete seguire l’attività che si svolge nell’isola. È una struttura operativa 24 ore su 24, pronta ad accogliere in qualunque momento le segnalazioni di morte cerebrale che arrivano dai 15 reparti di rianimazione della Sardegna. Da gennaio a novembre, nei Centri di trapianto tutti ubicati nell’Azienda ospedaliera Brotzu, sono stati trapiantati complessivamente 82 organi: 5 i trapianti di cuore, 28 quelli di fegato (19 in tutto il 2013), 38 quelli di rene tra cui 34 interventi di trapianto di rene singolo, 4 i trapianti combinati di rene-pancreas e 3 quelli trapianti di pancreas isolato.

Il trapianto va eseguito in tutti i casi di insufficienza irreversibile di organi vitali, cioè quando l’organo non è più capace di svolgere le sue funzioni fisiologiche. L’intervento consente, infatti, di sostituire organi deteriorati e ormai non più funzionanti con quelli, in buone condizioni, prelevati da una persona appena deceduta. In tutti i casi, o
 si salva la vita o la si migliora. «Le indicazioni al trapianto degli organi – spiega il prof. Carcassi - sono banalmente basate su un’insufficienza d’organo non altrimenti recuperabile. Nel caso del cuore o del fegato, senza un organo donato non c’è assolutamente possibilità di sopravvivere. Nel caso del rene, invece, con una qualità della vita già compromessa dall’attività dialitica molto impegnativa, si può solo migliorare liberandosi dal peso di doversi sottoporre a dialisi un giorno sì e un giorno no».


Non esiste più nemmeno un limite anagrafico. I trapianti possono esser fatti a qualunque età, dalla nascita fino ad età avanzate. E tutti possono donare. «Dai bambini, a partire addirittura dalla 38esima settimana di gestazione, fino ai più anziani». Ed è cambiata anche l’età media del donatore. «Fino a qualche anno fa era 40/45 anni, oggi il limite si è spinto più in là, esistono persino donatori ultranovantenni. Non è tanto l’età anagrafica a rappresentare un ostacolo, quanto il grado di salute dell’organismo».
Nonostante i progressi della medicina contemporanea, il trapianto rimane comunque una delle procedure sanitarie più complesse, sia sul piano tecnico che organizzativo. Dall’iscrizione alle liste d’attesa al controllo costante di questi pazienti, dalla segnalazione di un possibile donatore al Centro regionale trapianti alla ricerca del paziente da trapiantare, dal prelievo e trasporto degli organi all’intervento. «Le procedure – ammette il responsabile del C.R.T. – sono notevolmente migliorate negli ultimi 15 anni, cioè da quando è stata rivista la rete nazionale dei trapianti perché si attivano subito le urgenze nazionali e, generalmente in 24 ore, arriva sempre un organo».

Anche le liste d’attesa non sono più lunghissime come in passato. «Lo erano sicuramente fino a 15-18 anni fa quando per i trapianti di rene erano iscritti in lista 220 pazienti. Oggi molto meno, circa un centinaio. Per i trapianti non salvavita, come nel caso del rene, prevalgono criteri di equità e trasparenza previsti nella carte nazionali dei servizi ovvero anzianità di lista, compatibilità immuno-genetica per una migliore durata in termini temporali dell’organo trapiantato, gruppo sanguigno. Per i trapianti salvavita prevale, invece, la gravità delle condizioni del paziente iscritto in lista».



I risultati straordinari ottenuti in questi anni nel percorso prelievo-trapianto, non possono prescindere però dalla diffusione dellacultura della donazione. In Italia ancora non vale il “silenzio assenso” così la legge stabilisce il principio del consenso o dissenso esplicito. Nulla vieta però di dichiarare la propria volontà alla donazione di organi e tessuti scrivendo su un comune foglio bianco, da conservare magari nel portafoglio, il nome, cognome, data e luogo di nascita, data e firma. Fermo restando che, in mancanza di una esplicita dichiarazione espressa in vita, i familiari (coniuge non separato o convivente more uxorio o figli maggiorenni o genitori) possono presentare opposizione scritta al prelievo durante il periodo di accertamento di morte. 
«Anche quest’aspetto – puntualizza il prof. Carcassi - è migliorato con il tempo perché oggi, con la possibilità di esprimere il proprio consenso attraverso gli uffici anagrafe dei Comuni o alla Asl, le decisioni sono prese in vita e non c’è bisogno di coinvolgere i familiari quando poi accadono degli eventi improvvisi. C’è una coscienza individuale che libera le famiglie da questa responsabilità». 


STORIE DI VITA VERA. 
Giampiero Maccioni ha 72 anni. Sposato, padre di tre figlie, è nonno di quattro nipoti. Da diciotto anni vive con il cuore di un altro. Di un ragazzo di Lanusei, vittima di un incidente con la moto. Era il 26 ottobre del 1996. Un sì dei familiari del giovane ha cambiato per sempre il destino di Giampiero. Una telefonata dopo 11 mesi d’attesa ha trasformato una speranza in certezza: il trapianto. Un intervento perfettamente riuscito anche grazie all’abilità del cardiochirurgo Alessandro Ricchi che, qualche anno dopo, morirà insieme alla sua équipe in un tragico incidente aereo mentre trasportavano un cuore da Roma a Cagliari. 
Oggi Giampiero sta bene. La sua attività cardiaca è costantemente monitorata, e le condizioni di salute sono più che buone.
«Un’altra vita – storie di trapiantati» Realizzato dall'ART Lazio e prodotto dalla farm di comunicazione Void
 
Dalla sua esperienza è nata l’Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi” di cui è presidente. Ma è solo il primo passo per la costruzione di una rete nazionale che, con il nome di Federazione Liver-Pool, collega da qualche anno tutte le associazioni di volontariato malattie epatiche e trapianto.
Ha raccontato della sua seconda vita in un libro “
Vi darò un cuore nuovo”, pubblicato nel 2007 e presentato nel 2008 anche alla Fiera Internazionale del libro di Torino. Presidente della sezione UNUCI (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia) di Iglesias, ha promosso il protocollo di intesa tra Ministero della salute e Ministero della difesa per la realizzazione di una campagna di informazione e sensibilizzazione della cultura della donazione e trapianto degli organi tra gli uomini e le donne con le stellette “Difendi la Patria dai Valore alla Vita”.
Tra le iniziative portate avanti da Giampiero Maccioni, e collegate alle campagne nazionali di promozione, rientra anche "Arte per la vita", una mostra itinerante che, attraverso il coinvolgimento degli studenti delle Accademie d'Arte, tocca tutto il territorio italiano sia per catalizzare l’attenzione verso il valore della vita e della solidarietà, sia per valorizzare i giovani artisti.



sabato 15 novembre 2014

Al “CAMPO SPORTIVO MONTEPONI” IL RILANCIO DELLO SPORT CITTADINO

Al “CAMPO SPORTIVO MONTEPONI” IL RILANCIO DELLO SPORT CITTADINO

Ultimo aggiornamento: circa un'ora fa
Al “CAMPO SPORTIVO MONTEPONI” IL RILANCIO DELLO SPORT CITTADINO .

“SPORT PER LA VITA “
CON LA PARTECIPAZIONE PROMOZIONALE DEI VOLONTARI E TRAPIANTATI DELL’ASSOCIAZIONE SARDA TRAPIANTI “ALESSANDRO RIUCCHI”

  1. Al “CAMPO SPORTIVO MONTEPONI” IL RILANCIO DELLO SPORT CITTADINO .

    “SPORT PER LA VITA “
    CON LA PARTECIPAZIONE PROMOZIONALE DEI VOLONTARI E TRAPIANTATI DELL’ASSOCIAZIONE SARDA TRAPIANTI “ALESSANDRO RIUCCHI”

    Al Cagliari Calcio, al comune di ... Altro...
    • Piero Pittau Spero che non sia una inaugurazione alla quale non segue una bella gestione dell impianto come spesso si assiste nella nostra città. Spero in un cambio totale
    • Maccioni Giampiero
Al Cagliari Calcio, al comune di iGLESIAS, soci pazienti e amici dell'ASSOCIAZIONE SARDA TRAPIANTI "ALESSANDRO RICCHI" hanno rivolto l’invito, al Mister Zeman , al Capitano Conti ed ai dirigenti della società a ritornare al Monteponi per disputare una partita amichevole dedicata alla DONAZIONE E TRAPIANTO DEGLI ORGANI.
Questo evento sostituirebbe la decima edizione di SPORT PER LA VITA celebrata ogni anno con gli studenti delle scuole dell’iglesiente.

Molti furono i giovani delle Miniere di Campopisano e Monteponi che si cimentarono nel nuovo campo sportivo, che venne inaugurato[1] il 20 giugno 1948 in sostituzione del vecchio campo di Via Cattaneo.
Negli anni anni ‘50,(centenario della Società di Monteponi) fu realizzata l’intera struttura sportiva dalla Società Monteponi e ceduta successivamente al Comune di Iglesias.
La struttura fu dotata di una tribuna coperta , unica nell’Italia del dopoguerra.
La Monteponi partecipò a sette campionati consecutivi di IV Serie fra il 1952 e il 1959, a cui seguirono degli anni più difficili.Il sodalizio attuale con la stagione 2013-2014 regala la promozione nel campionato di Promozione Sardo 2014-2015 dopo essersi classificati al primo posto nel girone B sardo di Prima Categoria.

Venerdì 14 novembre è stato restituito alla città il “Campo Sportivo Monteponi” dopo la conclusione dei lavori di messa in sicurezza delle tribune e di rifacimento del manto in erba naturale. Dopo anni di attesa, lo storico campo cittadino di calcio e non solo, è stato riaperto e potrà ospitare le partite delle squadre iglesienti che militano in Promozione e in Prima Categoria.
Questo è stato possibile grazie ad un intervento radicale sul tappeto di gioco Durante i lavori è stato sistemato un impianto di irrigazione idoneo a garantire il mantenimento del tappeto erboso, curato in questi mesi con grande maestria.
Per l'occasione il Cagliari Calcio ha disputato una partita amichevole contro la Monteponi Iglesias.
Lo stadio ha registrato il tutto esaurito al fischio d'inizio delle ore 15.00. le squadre fanno il loro ingresso in campo tra rulli di tamburi e sbandieratori "Ringraziamo il Cagliari Calcio - commentano il Sindaco, Emilio Gariazzo e l'Assessore allo Sport, Simone Franceschi - per la disponibilità dimostrata. Si tratta dell'inizio di una collaborazione che valorizzerà al massimo lo storico Stadio Monteponi e il movimento calcistico cittadino".
A parte il risultato di 11 a zero la partita è stata animata dal calore degli sportivi con cori “da stadio” che hanno emozionato i giocatori ed anche il “freddo” Mister Zeman.

Il capitano del Cagliari CONTI ed il Presidente dell’Associazione Sarda Trapianti Maccioni

Alla fine dell’incontro Conti ha ricevuto il gagliardetto e indossato la maglietta ed il capellino dell’Associazione Sarda Trapianti con l’immagine del Compianto Cardiochirurgo ALESSANDRO RICCHI” che ha commosso il Capitano strappando la promessa, condizionata al volere della società, di accogliere l’invito dei trapiantati di ritornare al Monteponi. Ha fatto seguito un grande applauso degli sportivi assiepati dietro la rete di ingresso agli spogliatoi.
GRAZIE Cagliari, GRAZIE Capitano Conti, Grazie Zeman.

Iglesias 15.11.2014
Giampiero Maccioni
Presidente Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”
Segretario Nazionale Federazione LIVER POOL
Via Cattaneo,36 - 09016 Iglesias – tel.fax 0781.30067 
cell.3476106054
http://wwwassociazionesardatrapianti.blogspot.com/
www.arteperlavita.it
http://federazione-liver-pool.blogspot.com/

domenica 9 novembre 2014

IGLESIAS Sabato 8 Novembre2014 Festeggiati i 30 Anni di “Soccorso Iglesias”



Soccorso Iglesias compie trent'anni, e una ricorrenza del genere è stata festeggiata con successo dai cittadini di Iglesias e dell’iglesiente. Un momento di festa collettiva con e per i cittadini dove rivivere la storia trentennale del volontariato di Soccorso Iglesias e conoscerne dal vivo la struttura mobile operativa di Protezione Civile, Difesa Ambientale e Pubblica Assistenza.

Presenti le scolaresche di tutte le scuole e con loro anche le associazioni di volontariato come l’Associazione Sarda Trapianti “ALESSANDRO RICCHI” che ha distribuito i depliant dell’Associazione e i volantini della
Campagna Nazionale 2014 :
“Per scegliere di diventare donatore di organi e tessuti infatti non serve essere un super eroe: basta avere fegato, cuore e soprattutto cervello. Perché per salvare una
vita non servono super poteri ma basta una firma: la tua”.

Questa campagna vuole proprio richiamare l’ attenzione sull'importanza di dichiarare in vita la volontà sulla donazione di organi e tessuti. Ci sono tanti modi per farlo ed è più semplice di quanto si pensi. La scelta sarà rispettata e tutelata dal  sistema trapianti, sicuro e trasparente in tutte le procedure. La Campagna è realizzata dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e le Associazioni nazionali di settore.
Improvvisati dibattiti e dichiarazione di volontà

Nel visitare le attrezzature del soccorso e nell’assistere alle varie simulazioni i trapiantati e volontari dell’Associazione sono stati attratti dalle magliette e dai capellini con i loghi del sodalizio e soprattutto dall’immagine del compianto cardiochirurgo Alessandro Ricchi deceduto tragicamente con la sua equipe mentre trasportava un cuore prelevato a Roma e destinato a salvare la vita ad un paziente in lista d’attesa all’Ospedale Brotzu di Cagliari. Si sono così formati i piccoli gruppi di curiosi interessati a conoscere la realtà della donazione degli organi in Sardegna e a dichiarare la propria volontà di donare sia in piazza che successivamente con le modalità in essere, compresa quella di dichiarare la propria volontà di donare all’atto della richiesta e  rinnovo della Carta di Identità presso gli uffici comunali.
DALLO SCOUTISMO AL SERVIZIO CIVILE

La storia del SOCCORSO IGLESIAS

Nasce 1984 (tra i fondatori Pierluigi Carta diventato poi anche Sindaco della Città)
come  “Centro scout per il coordinamento del volontariato” con sede in Via Crispi 7,(nei locali del Convento di San Francesco) ad Iglesias, scegliendo di occuparsi principalmente di tutela ambientale: la lotta agli incendi boschivi nel territorio comunale.
Nel 1985 il Centro, staccandosi dal Gruppo Scout di origine, diventa un’associazione autonoma con un proprio atto costitutivo ed un proprio statuto.
Nel 1988, con i contributi della popolazione iglesiente, venne acquistata la prima autoambulanza,battezzata “AMBRA 1”, e furono svolti i primi corsi di formazione. La sede della Pubblica Assistenza fu ubicata presso la casa di riposo per anziani “Casa Serena”.

Gli anni '90: la crescita
Nel  1991  si  modificò  lo  statuto  associativo  in  conformità  alle  recenti  norme  di  legge,  cogliendo l’occasione per dare all’ Associazione la sua attuale denominazione: “Soccorso Iglesias”.
Nel 1995 viene inaugurata la nostra attuale base operativa. Essa è il risultato di circa due anni di duro lavoro e di battaglie burocratiche, e della concessione in comodato d’uso ventennale da parte del Comune d’Iglesias di un mercato comunale costruito e mai utilizzato, vandalizzato e incompiuto. Il lavoro volontario dei soci e l’impiego dei fondi raccolti tra i cittadini consentirono la trasformazione in una struttura bella e funzionale di Protezione Civile.
Nel 1997 l’Associazione partecipa all’emergenza Sisma Umbria Marche dal settembre al dicembre con squadre operative su mezzi fuoristrada, propri e della 19° Comunità Montana, contribuendo ai soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma.
Nel 1998 è entrato a pieno regime il telesoccorso gestito  in convenzione col Comune di Iglesias.
Attraverso  questo  servizio  i  convenzionati  bisognosi  di  assistenza,  anziani  soli,  autosufficienti  e autonomi  nella propria abitazione, possono allertare, in caso di necessità, l’Associazione tramite un contatto d’allarme telefonico che garantisce loro un’assistenza continua. La gestione della centrale operativa del telesoccorso è garantita nelle 24 h dai volontari dell’Associazione e da personale inviato dal Comune d’Iglesias.
Nel 1999 l’Associazione  partecipa  alla “Missione  Arcobaleno”  in Albania  con l’organizzazione  della Regione Autonoma della Sardegna.
Attualmente l’Associazione consta di circa centocinquanta soci ed è regolarmente iscritta nei registri regionali e negli elenchi nazionali della Protezione Civile, previsti dalle disposizioni di legge in questo campo. Nel corso degli anni, il numero degli automezzi e delle attrezzature è aumentato. Ciò è frutto della competenza raggiunta dall’Associazione, che ha saputo ripagare in qualità gli Enti finanziatori dei suoi progetti. E’ anche frutto della stima e della fiducia espressa fattivamente dalla popolazione e dagli enti pubblici. Infatti, il “Credito Istituzionale” accumulato negli anni da “Soccorso Iglesias”, ha permesso la realizzazione di diversi progetti in convenzione con Enti Pubblici (Comune, Comunità Montana, Provincia, Regione, Azienda Sanitaria Locale). Ma il progetto prioritario, che sta alla base di ogni scelta operativa di Soccorso Iglesias è, più vivo che mai, il profondo rispetto per la natura e per la vita umana come parte di essa.
Nel 2002 partecipa ai soccorsi della popolazione molisana colpita dal sisma
Nel 2004 l’Associazione compie 20 anni e, tra le numerose attività, partecipa con volontari, mezzi ed attrezzature ai soccorsi della popolazione di Villagrande Strisaili, colpita da devastante alluvione.
In questi anni si dota di pompe idrauliche, gruppi elettrogeni, torre faro e di un campo mobile di Protezione Civile che rende le sue squadre operative ed autonome in emergenza.
Il Comune d’Iglesias amplia la convenzione del 1991 estendendola dal settore antincendio a tutte le attività di protezione civile, chiedendo la collaborazione dell’Associazione nell’elaborazione del Piano Comunale di Protezione Civile, la cui prima stesura sarà realizzata dal Soccorso Iglesias nel 1999 e successivamente modificata e integrata nel 2007.
L’associazione è diventata un punto fermo di riferimento territoriale e della Protezione Civile Regionale partecipando  a  tutte  le  emergenze  ambientali:  Nel 2009 dall’aprile all’ottobre a operato ininterrottamente nei servizi logistici a Camarda Comune de L’Aquila nell’ambito dell’Emergenza Sisma Abruzzo con la Colonna Mobile regionale di Protezione Civile.
L’Associazione è autonoma nelle comunicazioni radio in quanto dotata di propria frequenza autorizzata.
Nel 2011 nei locali dell’Associazione viene ubicata la sala operativa di Protezione Civile Provinciale.



 Al centro il Sindaco Emilio Gariazzo con il Presidente di Soccorso Iglesias Fernando Nonis
  
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI SOCCORSO IGLESIAS

L’Associazione è  costituita interamente da  soci volontari in  ogni ambito, in  numero  di  150 .  Nella Campagna Antincendio annuale si procede a due assunzioni di due autisti, di cui uno manutentore.
I Campi d’azione

I principali settori su cui agisce Soccorso Iglesias sono: 
1.   il primo soccorso con l’ausilio di autoambulanze attrezzate in regime di convenzione 118 con ASL 7;
2.   l’accompagnamento, previa prenotazione, in caso di visite specialistiche, dimissioni o ricoveri programmati;
3.   il telesoccorso e la teleassistenza per anziani soli ed autonomi, parzialmente autosufficienti 
4.   la prevenzione e lotta agli incendi boschivi mediante mezzi antincendio fuoristrada, operatori AIB, convenzione con Comune d’Iglesias e Provincia Carbonia-Iglesias;
5.   la pianificazione e la gestione operativa delle emergenze di Protezione Civile in ruolo sussidiario al Comune d’Iglesias;
6.   il soccorso alle popolazioni colpite da catastrofi in tutta Italia e all’estero su attivazione Pro. Civ. Nazionale e RAS;
7.   le attività di Protezione Civile, con squadre addestrate per interventi particolari, svolti con l’ausilio di attrezzature specifiche (autorespiratori, motopompe, gruppi elettrogeni...);
8.   iniziative formative, di consulenza e di supporto alle diverse Associazioni di volontariato della zona;
9.   l’attività educativa ed  informativa, svolta prevalentemente nelle scuole, con  la collaborazione del personale docente;
10. iniziative di formazione e di collaborazione con autoambulanze alle industrie private della zona in occasioni di corsi o manifestazioni.
Iglesias 9.11.2014

Giampiero Maccioni
Presidente Associazione Sarda Trapianti  “Alessandro Ricchi”
Segretario Nazionale Federazione LIVER POOL
Via Cattaneo,36 - 09016 Iglesias – tel.fax 0781.30067 
cell.3476106054