martedì 30 ottobre 2018
lunedì 29 ottobre 2018
CRONACA SARDEGNA - SULCIS IGLESIENTE
Sabato
27 Ottobre alle 21:07, aggiornato sabato 27 ottobre alle 21:15
"Un trapianto mi ha
salvato la vita, ora lotto per promuovere la donazione"
Giampiero Maccioni ha avuto un cuore
nuovo da un ragazzo morto a 19 anni. Ora è presidente dell'associazione
nazionale "Liver Pool"
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La sua seconda vita è iniziata ventidue anni fa, quando nel suo petto ha
iniziato a battere un cuore nuovo, donato dalla famiglia di un ragazzo morto ad
appena 19 anni.
Era il 26 ottobre del 1996: una rinascita, una data impossibile da
dimenticare per l'iglesiente Giampiero Maccioni, 76 anni, tecnico minerario in
pensione, sposato e padre di tre figlie.
Un'esperienza che ha segnato la sua vita: dopo il trapianto ha
intensificato il suo impegno nel sociale e ha fondato l'associazione sarda
trapianti "Alessandro Ricchi" (in memoria del cardiochirurgo
dell'ospedale Brotzu che guidava l'équipe che ha eseguito il trapianto) della
quale è ancora presidente.
Ma non solo: da poche settimane Giampiero Maccioni è anche alla guida della
Federazione nazionale "Liver Pool", che raggruppa una quindicina di
associazioni con sede in diverse regioni italiane il cui obiettivo è promuovere
la cultura della donazione di organi.
Cinzia Simbula
venerdì 26 ottobre 2018
Giampiero Maccioni raggiunge oggi 22 anni di trapianto di cuore
Dopo 22 anni rinnova un GRAZIE SENZA LIMITI
al compianto dottor Ricchi e la sua equipe con particolare riferimento al giovane defunto donatore ed alla sua famiglia.
Cagliari 18 dicembre 1996
Egregio dottor Ricchi,
quasi due mesi sono trascorsi da quel fatidico (almeno per me) 26
ottobre scorso, giorno in cui si è compiuto il più grande, unico, meraviglioso,
evento della mia vita, destinato a cambiare sicuramente il corso della mia
esistenza, sia nel corpo che nello spirito.
Le immagini, le sensazioni e i silenzi vissuti sul letto della terapia intensiva
fino a quelli della cameretta, nella corsia di degenza, hanno suscitato nel
profondo del mio essere tantissime indescrivibili “emozioni”, stati d’animo,
sussurrate e silenti preghiere e… e tante
altre sensazioni che non riesco ad esprimere compiutamente con la penna
ma che resteranno felicemente e gioiosamente impresse nella mia memoria per il
resto degli anni che il Signore vorrà mantenermi su questa terra.
Tra i primi pensieri e le prime considerazioni “a caldo” il primo è
stato quello relativo alle incommensurabili possibilità della scienza, in
generale, e di quella medica in particolare ma soprattutto le capacità
dell’uomo di fare “cose grandi”.
Questa mia “resurrezione” è certamente cosa grande (provvidenzialmente giusta
e fonte di salvezza… e potrei continuare parafrasando le parole del Canone
della liturgia della Santa Messa) resa possibile, dottor Ricchi, dalla Sua
straordinaria “arte medica”, che assieme ai suoi collaboratori ha reso
possibile il compimento di un sogno, di una speranza in questa meravigliosa
avventura nell’ormai abbondantemente superato “mezzo cammino” della mia vita.
Dal profondo di tutto il mio essere assieme a quello della mia adorata
consorte e delle carissime figlie, mi corre l’obbligo e l’immenso piacere di
ripetere ancora oggi: GRAZIE SENZA LIMITI, dottor Ricchi; alla Sua stimata
persona, al Suo sorriso contenuto ma profondamente umano, al Suo parlare chiaro
e conciso, al Suo porgere familiare: pronto in ogni momento a fornire
chiarimenti, conforto e serenità ai dubbi ed agli affanni miei e dei familiari.
Un GRAZIE esteso ai suoi preziosi e vicini collaboratori medici che
rendono possibili questi “miracoli”: dal taciturno e talvolta burbero dottor
Cirio, all’estroverso e giovanil-sportivo dottor Del Prete, al romano esigente
e pignolo dottor Leonardi, alla sarda austera e indefessa dottoressa Falchi,
per finire (almeno per quelli che la mia mente ricorda) con il giovane e riflessivo
dottor Lixi ed il “moro” dottor Ortu; a tutti un grazie sincero e riconoscente.
Assieme ai sanitari non posso dimenticare l’amore, la professionalità e
la cura prestata dal personale paramedico: dalle infermiere ed infermieri,
dagli ausiliari, dalla terapia intensiva alla degenza in corsia che mi hanno
accolto e compreso, in tutti i sensi, anche in qualche possibile momento
infelice del mio rapporto con loro.
Infine ringrazio di cuore i fisioterapisti che mi hanno “strappato dal
letto”, messo in piedi e riabilitato ad una vita più umana, pur nello stretto
ambito della corsia, della palestra e degli altri ambienti, compreso il parco
esterno intorno alla clinica.
Carissimo dottor Sandro (non so se posso usare questo aggettivo ma in
questi giorni trascorsi insieme, la familiarità con cui mi ha accolto, forse
consentono di usare tale impegnativo e fraterno appellativo) una strana
sensazione, grande e incancellabile resta
impressa nella mia mente e nel mio cuore che definisco (pur stando adesso
nel calore della mia casa) con un termine forse incompleto:
NOSTALGIA!
Dei giorni trascorsi insieme, con tutto quello che hanno comportato:
dalla gioia di sentirsi rinato ai piccoli “incidenti di percorso” della
degenza, alle sensazioni di meraviglia dei primi giorni e dei primi palpiti del
giovane cuore, fino a quelle del congedo e del rientro in clinica per la quarta
biopsia.
Questa meravigliosa sensazione che ho chiamato nostalgia forse ha una
spiegazione nel profondo portando con sé una verità nascosta ma allo stesso
tempo sempre presente nel ricordo degli uomini e delle donne che ho incontrato,
in questo evento, e che porta il nome di accoglienza…
Sì: dalla voce al telefono che comunicava la meravigliosa notizia del
possibile trapianto, alle persone che mi hanno “ricoverato”, a quelle mi hanno
“operato”, curato e amorevolmente “lavato”… da tutti indistintamente ho
ricevuto un profondo messaggio di accoglienza familiare e di sicurezza
professionale.
Grazie anche per questo, che mi fa star bene in tutti i momenti della vita che
sto vivendo nella mia casa e nella mia città e che mi assale quando penso agli
appuntamenti di controllo come dovessi andare ad incontrare un amico od un
familiare…
Anche questa è cosa grande!
Anche questo è un altro “miracolo” reso possibile dagli uomini di
questo singolare reparto ospedaliero!
Cosa grande è il santo Natale che sta per venire, portando con sé la
gioia, la luce e la pace della grotta di Betlemme per gli “uomini di buona
volontà”.
Termino proprio formulando gli auguri di Buon Natale alla Sua stimata
persona ed alla Sua famiglia unendo ai doni natalizi un piccolo dono di grande
riconoscenza per tutto il bene che è stato fatto nei miei confronti e di tutti
i bisognosi delle Sue preziose ed abili cure.
Gli auguri formulati La prego di estenderli ai suoi collaboratori ed a
tutti quelli che hanno contribuito a realizzare l’opera grande nella mia
persona.
Ancora GRAZIE!
Suo affezionatissimo
Giampiero
Maccioni
P.S.
Mi permetto di consegnarle una lettera da far recapitare (se lo riterrà
opportuno) ai familiari dell’anonimo donatore.
Carissimi,
l’anonimo,
disinteressato e tanto più prezioso dono che è stato fatto alla mia persona in
quel fatidico, triste e meraviglioso 26 ottobre scorso ha consentito la mia
“risurrezione” a nuova vita.
Tutto il periodo di
tempo trascorso da quel giorno,
il mio GRAZIE si è sostanziato nell’unico modo a
me confacente e produttivo:
rivolgere a Dio Onnipotente la preghiera di
suffragio al giovane defunto e una supplica allo Spirito Santo perché fosse
vicino alla
vostra famiglia, in un momento così grave e doloroso, per portare conforto, serenità e pace.
Oggi, alle soglie del
Santo Natale,
ho ritenuto che
questo non era sufficiente e si rendesse necessario trovare un modo per
manifestare questi
miei sentimenti (chiedendo la mediazione al dottor Ricchi).
In questo clima
prefestivo, al perenne ringraziamento mio, della mia cara moglie e delle tre
giovani figlie per la donazione ricevuta, vi giunga l’augurio più sincero di
Buon Natale, affinché regni nella vostra famiglia la gioia, la pace e la
serenità, oggi e sempre.
Grazie e ancora Buon Natale
mercoledì 24 ottobre 2018
Bologna il 26 Settembre 2018
Giampiero Maccioni nuovo presidente della Federazione Liver-pool
Rinnovate a Bologna il 26 Settembre 2018 le cariche sociali della LIVER - POOL FEDERAZIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO MALATTIE EPATICHE E TRAPIANTO : PRESIDENTE, GIAMPIERO MACCIONI, VICE PRESIDENTE,SALVATORE CAMIOLO, TESORIERE, SALVATORE CAMIOLO SEGRETARIO, GIOVANNI SANTORO, confermato il Prof. Luigi Fassati Presidente del Comitato Scientifico Redazionale.
venerdì 12 ottobre 2018
GIAMPIERO MACCIONI E' IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE LIVER POOL
Federazione Nazionale Liver-Pool, onlus
La Liver-Pool è la Federazione Nazionale delle Associazioni di Volontariato per le Malattie Epatiche ed il Trapianto di Fegato.
Comunicazione a tutti i Soci.
Comunicato stampa.
Carissimi Soci e Socie,
da tanti anni la nostra
Associazione ha avuto la possibilità di collaborare e cooperare con la
Federazione Liver-pool nata nel 2003, fin dal momento della sua nascita. Questa
pregevole Federazione riconosciuta a livello nazionale ed internazionale si è
fatta conoscere nel panorama del volontariato anche grazie al nostro apporto,
che ha da sempre la finalità di riunire e fondere allo stesso tempo tutte le
Associazioni come la nostra che si occupano di malattie epatiche e di trapianti
di fegato, agglomerando realtà e volontari da tutta l'Italia.
In seno a questa Federazione
abbiamo lavorato e partecipato attivamente con grandi soddisfazioni e con
manifestazioni e collaborazioni ispirate dall'obiettivo del miglioramento delle
varie problematiche inerenti le malattie del fegato, dei malati e delle loro
famiglie.
Ora quale migliore coronamento
per tutte le energie messe a disposizione e rinforzate dalla attività della
Federazione, a seguito della ultima riunione del Consigli Direttivo, il nostro
Presidente Giampiero Maccioni è stato eletto quale Presidente della
Federazione.
Per tale motivo, con immenso
orgoglio, commossi, partecipiamo alla Sua Elezione ed auguriamo al nostro caro
Giampiero di proseguire con la sua instancabile forza e spirito di sacrificio e
di servizio per il volontariato che aiuti generosamente chi soffre, con
l'impegno che già lo ha contraddistinto quale Presidente della Associazione
Sarda Trapianti Vita Nuova – Alessandro Ricchi – Onlus, confidando che le
attività e le battaglie che lo attendono saranno sempre ispirate a migliorare
la vita di tutti coloro che nella patologia epatica soffrono ed attendono o
hanno vissuto un trapianto di fegato.
Grazie Giampiero, buon lavoro.
Giuseppina Lorenzoni
(Segretaria)
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