Dai Baby
giornalisti alla pubblicazione del giornalino o che dir si voglia
"periodico della scuola primaria" del primo circolo di Iglesias,
scuola Villaggio Operaio.
Questa mattina di buonora è squillato il telefono mentre mi accingevo ad entrare in macchina per recarmi a Cagliari e ritirare il materiale di propaganda per la promozione della cultura della donazione e trapianto nelle città della Sardegna : << venga pure in classe a ritirare una copia del giornalino che è appena uscito e pure con l'intervista realizzata dai bambini il 24 marzo u.s.>>. La voce è della maestra Angela Gariazzo che ha coordinato insieme alle sue colleghe la redazione del periodico che mi ha già inviato per via mail.
In ansia ed emozione raggiungo la scuola ed il
vociare amico dei bambini mi riporta agli incontri avvenuti nei plessi delle
scuole elementari di Iglesias. L'insegnante ha già pronta la
copia cartacea dell'intervista con i commenti dei bambini che si stringono
intorno soddisfatti e fieri di aver compiuto un'opera grande perche hanno
capito a modo loro che
"donare gli organi è un atto d’amore!
Perché “GARZETTA”
Sono
i bimbi che scrivono il perché.
Vi
starete chiedendo perché abbiamo chiamato il nostro giornalino scolastico
“GARZETTA
DELLA SCUOLA”, i motivi sono due:
prima
di tutto perché il nome GARZETTA (con la R), che è il nome di un uccello che
avrete modo di conoscere nelle prossime pagine, assomiglia al nome GAZZETTA
(con due Z), che come voi sapete, è un giornale. Inoltre, la scelta della
garzetta come collaboratore del nostro giornalino, è nata dalla considerazione
che la garzetta, essendo un uccello e per di più migratore, vola e viaggia in
tutto il mondo ed ha quindi la possibilità di vedere tante cose dall’alto:
fatti, luoghi, personaggi, animali… insomma di tutto. Sarà per noi un prezioso
informatore.
CURIOSITA’
Tra
le altre cose abbiamo scoperto che la GAZZETTA era una moneta veneziana del
valore di due soldi, coniata nel 1539, con la quale si poteva acquistare il
giornale del tempo, che appunto prese il nome di GAZZETTA, ecco l’origine del
nome del giornale.
Cultura
MI
PRESENTO...
Ciao
a tutti, mi chiamo garzetta. Il mio nome scientifico è Egretta il becco è lungo
e nero, come le zampe, mentre … provate a indovinare! I miei piedi sono
giallastri, di un giallo che mi
distingue dagli altri volatili.
Garzetta,
la mia famiglia è quella degli Ardeidi… eh sì, sono proprio parente stretta
dell’airone, ma molto più piccola. Sono quindi un trampoliere, frequento acque
poco profonde negli stagni toscani e cagliaritani, ma sono diffusa in Africa,
in Europa Meridionale, in Australia e in Asia Occidentale.
Il
mio corpo è lungo circa 55-65 centimetri, il peso varia da 350 a 650 grammi e
la mia apertura alare è di 85-95 centimetri. Le mie piume sono completamente
bianche, il
Durante
il periodo della riproduzione al maschio adulto, sulla parte inferiore del
petto, del dorso e sulla nuca, si formano gruppi di penne ornamentali filiformi
con ”barbe” distanziate e arricciate, chiamate “egrette”.
Sono
state proprio queste penne a provocare una caccia spietata nei nostri confronti
verso la fine dell’800, infatti, venivano usate nella moda per abbellire
cappellini da signora.
La
caccia ha procurato la morte di milioni di nostri esemplari, uccisi spesso
anche durante il periodo della riproduzione quando si riunivano in grandi
colonie. Fortunatamente questo massacro è finito, o quasi, ai giorni nostri.
Dopo
la riproduzione tutte noi garzette ci spostiamo in Africa per svernare; ma in
alcune aree del Mediterraneo molte di noi rimangono anche durante l’inverno. In
Sardegna, gran parte della nostra popolazione è residente; la mia specie nidifica
in molte colonie, poste soprattutto nelle zone umide costiere e, sia pure molto
raramente, anche in zone umide interne o isolette prossime alla costa.L’ultimo
censimento completo è stato effettuato nel 2002 e in questa occasione
nell’isola sono state censite 750 –
800
coppie, distribuite in 22 colonie.
I
nostri nidi sono costruiti con rametti o altro materiale vegetale raccolto
nelle vicinanze, sui rami laterali dei salici e dei pioppi e sulla vegetazione
acquatica sino a circa 20 m dal suolo. Il nido contiene solitamente 3/5 uova,
che vengono covate
20/22
giorni. I pulcini alla nascita sono nudi; ma si coprono presto con un primo
piumino bianco molto morbido, che è sostituito poi con il piumaggio vero e
proprio.
I
giovani sono indipendenti dai genitori intorno ai 40 giorni, ma se l’habitat lo
permette, si uniscono anche prima con gli altri gruppi. Da giovani viene
deposta una sola covata, ma in una garzaia molto numerosa il periodo
riproduttivo tra le coppie e le differenti specie nidificanti non è mai
sincronizzato. Quindi si possono rinvenire contemporaneamente nidi in
costruzione e giovani pronti al volo; per questo motivo il periodo di
occupazione dei nidificanti in una garzaia è solitamente molto
lungo: alle nostre latitudini può andare da Aprile a Settembre inoltrato.
All’interno di questo periodo si può assistere, talvolta, a frequenti arrivi di
nuove coppie, giunte in ritardo dalla migrazione o in seguito al trasferimento
da altri siti meno idonei.
Caccio
solitaria o in piccoli gruppi. Mi cibo di animali acquatici di dimensioni
inferiori ai quindici centimetri circa: pesci, anfibi e piccoli invertebrati
come crostacei, molluschi e insetti.
Per
nutrirmi adotto differenti tecniche di caccia. La più comune consiste
nell’ispezionare il fondo della zona umida, camminando lentamente per non
spaventare le potenziali prede, con passi molto misurati, nell’acqua bassa. La
cattura avviene con il becco, dopo un veloce scatto del mio lungo collo. Un’altra
tecnica, detta agguato, consiste nell’aspettare il passaggio della preda,
rimanendo immobile nell’ acqua o in un posatoio esterno. Le prede più veloci e
mobili, invece, le inseguo con brevi corse, voli, giravolte e ripetute beccate.
INTERVISTA A GIAMPIERO MACCIONI
http://donazionetrapianto.blogspot.it/2012/05/iglesias-intervista-giampiero-maccioni.html
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http://donazionetrapianto.blogspot.it/2012/05/iglesias-intervista-giampiero-maccioni.html
Giampiero Maccioni
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