Mentre ci uniamo, nella ricorrenza, alle preghiere di suffragio per le
anime dei defunti vogliamo cogliere l’occasione per ricordare altresì che come
già accaduto lo scorso anno, nella Cattedrale Santa Chiara di Iglesias,
Il prossimo Sabato 2 GIUGNO 2018 si terrà la manifestazione a suffragio di tutti i donatori che sarà accompagnata al ricordo del compianto Dottor Ricchi e di tutta la sua équipe. Approfittando di ciò, dato che questo pare il modo più adeguato per concludere le manifestazioni Nazionali di promozione della cultura della donazione e del trapianto, la comunanza dei due suffragi sarà così un appuntamento fisso e di riferimento, ispiratore delle nostre attività.
Il prossimo Sabato 2 GIUGNO 2018 si terrà la manifestazione a suffragio di tutti i donatori che sarà accompagnata al ricordo del compianto Dottor Ricchi e di tutta la sua équipe. Approfittando di ciò, dato che questo pare il modo più adeguato per concludere le manifestazioni Nazionali di promozione della cultura della donazione e del trapianto, la comunanza dei due suffragi sarà così un appuntamento fisso e di riferimento, ispiratore delle nostre attività.
Saremo ben lieti di accogliere tutti, in quella occasione per condividere
con noi l'insegnamento ed il ricordo del nostro fondatore, dott. Alessandro
Ricchi, che fu mirabile operatore sanitario dei trapianti nella Vostra Azienda.
Ricordiamo infine che farà seguito alla Messa un concerto di musica sacra.
Il mirto per me rappresentava la vita
libera e spensierata, in mezzo ai campi, nella fanciullezza e nella giovinezza
trascorsa, spesso e volentieri, nelle campagne iglesienti dei miei nonni, dove
era molto diffuso. Al profumo delle sue foglie si aggiungeva il gusto agreste e
forte delle sue bacche nere, usate per confezionare il prezioso liquore.
Oggi questo arbusto, che circonda la stele eretta a ricordo dei caduti nei monti di Capoterra, del cardiochirurgo e della sua équipe, in quel tragico 24 Marzo 2004, si associa alla rinascita della mia vita.
È certamente stato merito dell’“arte medica”.
La definii così nel mio primo, spontaneo segno epistolare di riconoscenza nei confronti del dottor Ricchi e della sua équipe.
Oggi questo arbusto, che circonda la stele eretta a ricordo dei caduti nei monti di Capoterra, del cardiochirurgo e della sua équipe, in quel tragico 24 Marzo 2004, si associa alla rinascita della mia vita.
È certamente stato merito dell’“arte medica”.
La definii così nel mio primo, spontaneo segno epistolare di riconoscenza nei confronti del dottor Ricchi e della sua équipe.
A dieci giorni dal meraviglioso evento,
insieme al mio amico Amerigo e alla fisioterapista, feci la prima uscita dalla
mia cameretta e dal reparto verso il giardino che circonda l’imponente, grigia
e cubica struttura ospedaliera.
I primi passi, sopra un prato verde
incolto, dove si ritrovavano anche piccole lumachine bianche, mi condussero
curiosamente verso un piccolo arbusto seminascosto, circondato da grossi massi
ed erbacce: il colore luccicante delle foglioline verdi e il profumo mi
portarono a concludere che si trattava del mirto.
Spezzai alcuni rametti e li tenni con
me, consegnandoli poi ai medici e alle infermiere del reparto che, con
piacevole meraviglia, apprezzarono questo semplice ma significativo gesto,
incuriosite anche dal fatto che l’avessi trovato nei pressi della clinica.
L’arbusto non è morto, ma vive ancora rigoglioso, nel nuovo prato verde, come
la mia vita nuova dopo il trapianto.
Quando mi reco all’ospedale, la visita
obbligata è sempre lì. Ripercorro con trepidazione, mista a dolore, la
scomparsa del mio cardiochirurgo e vado col pensiero al tempo passato: dal primo
giorno che lo incontrai nel suo ufficio, al quarto piano, in jeans e maglietta
rossa, fino all’ultimo incontro, assieme al dott. Martelli al Brotzu, un mese
prima della sua scomparsa.
La sua immagine, così come la descrissi
di getto nella lettera di ringraziamento, subito dopo il trapianto, resta
quella più rappresentativa del suo essere come uomo e come professionista, che
ringrazio ancora oggi: «Grazie, senza limiti dott. Ricchi, alla Sua stimata
persona, al Suo sorriso contenuto ma profondamente umano, al Suo parlare chiaro
e conciso, al suo porgere familiare, pronto, in ogni momento, a dare
chiarimenti, conforto e serenità, ai dubbi e agli affanni miei e dei
familiari».
E la vita nuova
continua… con il mio cuore nuovo e con tanta tantissima gioia e voglia di fare
… con tanti sogni, programmi e progetti per quelli che soffrono e sperano di
rinascere a nuova vita con un trapianto… e soprattutto per coloro che sono
poveri, senza voce … e per ridare dignità e qualità alla vita che il Padreterno
vorrà donarci prima di raggiungere la Vita Eterna.
Premio Moltiplica la vita 10 dicembre 2012:
con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri campagne di comunicazione storie testimonianze casi attività 2012
Un premio per la tua storia
"Il mirto per la vita che mi hai dato" di GIAMPIERO MACCIONI a "Alessandro Ricchi"
http://www.moltiplicalavita.it/…/374-il-mirto-per-la-vita-c…
con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri campagne di comunicazione storie testimonianze casi attività 2012
Un premio per la tua storia
"Il mirto per la vita che mi hai dato" di GIAMPIERO MACCIONI a "Alessandro Ricchi"
http://www.moltiplicalavita.it/…/374-il-mirto-per-la-vita-c…
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