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martedì 24 dicembre 2013

Online la Newsletter natalizia della Liver-Pool Onlus

Il 2014 sarà un anno speciale per i malati di fegato e i trapiantati! Online la Newsletter natalizia della Liver-Pool Onlus


Si avvicina il Natale e comincio a chiedermi: «quest’anno, cosa è stato fatto di buono per i nostri malati?» Abbiamo visto nascere la prima Newsletter della Federazione. Grazie all’entusiasmo di Maccioni, alla sapienza e alla tenacia di Fassati, alle abilità, alla perizia e generosità di Chierchi e Collacciani. Grazie ancora a tutti loro, in questo nuovo numero della rivista (leggi qui l'ultimo numero), abbiamo pensato di celebrare il Natale con i brevi gustosi racconti che potrete leggere e un’inedita poesia di Pablo Neruda consacrata al fegato; abbiamo anche inserito una pubblicazione sulla diagnostica di laboratorio delle malattie del fegato. Un testo semplice, che può essere utile, però, a chi volesse approfondire l’argomento o trovare risposta ai propri dubbi. Le indicazioni, nella loro semplicità, potranno essere comprese anche dai pazienti ed avranno pure qualche utilità per i medici di medicina generale o per chi, profano, vuole approfondire l’argomento. E’ il regalo di Natale della Liver-Pool a tutti i suoi lettori.




Con la Liver-Pool abbiamo partecipato ai lavori della Commissione ministeriale sulle epatiti virali. A breve sarà pubblicato un documento nazionale che, finalmente, porrà la giusta enfasi sulla gravità della malattia e i bisogni dei malati. Sono usciti in commercio (nelle farmacie ospedaliere), quest’anno, nuovi potenti farmaci contro l’epatite C. La pratica clinica - e l’impiego quotidiano e sul campo - con questi medicamenti ne dimostrerà la promessa efficacia verificandone, ulteriormente, la sicurezza. Le associazioni federate - sempre attive nei propri territori con una miriade di generose iniziative - si sono riunite, anche quest’anno, nel loro Convegno nazionale: a Forlì la Liver-Pool ne è uscita ancor più forte e compatta. Siamo pronti, quindi, per le nuove sfide che ci aspettano nel 2014. Ma la mente, pur volendo pensare al futuro, mi corre indietro - fra i ricordi e i sogni della professione e del volontariato che s’incrociano - arrivando ai bambini sahrawi, che sono positivi al virus dell’epatite B, pensate, in oltre un quinto dei casi... Vedo i loro volti, fra i turbini di sabbia e i mulinelli di carte sollevati dal vento, ascolto il vociare incontenibile all’uscita dalle scuole o il loro lamento, profondo e ovattato, nelle corsie degli ospedali. Purtroppo sono pochi i vaccini e - nella pratica a quelle latitudini - nessuna terapia è ancora disponibile per loro. Il cielo a Rabuni (Sud-Ovest del deserto algerino di Tindouf) si è fatto improvvisamente cupo, diventando nero come l’inchiostro, carico di stelle enormi che sembrano caderti addosso; un vento soffice, che accoglie - riscalda e poi abbraccia - e spira, quasi avviluppato alle vesti e ai turbanti, da Sud: dall’impenetrabile Sahara. Scesa la sera, maestosa e solenne, tutto si diluisce e si attenua. Le porte vengono serrate o, per il caldo, rimane solo una tenda lieve, che si muove lenta col vento, a filtrare i latrati lontani dei cani e i soffi e gli strilli scomposti dei gatti. Improvvisamente, un fragore d’acciaio irrompe nella sacralità del riposo, un rombo di motori, lo stridore dei freni. Il bagliore dei fanali. Scendono da una camionetta uomini avvolti in tute mimetiche e turbante nero; urlando ordini secchi e precisi, brandiscono i mitragliatori e spalancano le porte col vigore delle spalle e la potenza dei calci. Alla luce delle torce rimangono impressi i volti velati, i modi concitati, i visi attoniti, scarmigliati: «Esto es un secuestro. Tienes que salir con nosotros sin resistencia» strepitano gli uomini chiedendo di seguirli sulla camionetta in una corsa forsennata verso il confine. Mi sveglio turbato. E’ solo un sogno disgraziato. Rapita nei campi dei rifugiati sahrawi nel 2011 e liberata dopo nove mesi, Rossella Urru coordinava i progetti di un’Ong, il CISP, per contenere la diffusione dell’epatite B fra i bambini del deserto. Io ero con lei: l’anno prima, a Rabuni. Nel prossimo nostro convegno, che si svolgerà in Sardegna, Rossella riceverà un riconoscimento, per celebrare il cuore grande dei sardi che è potuto arrivare generosamente anche in Africa. Grazie Rossella. Il prossimo sarà un anno speciale. Buon Natale a tutti!
Leggi qui l'ultimo numero.
Salvatore Ricca Rosellini Presidente Federazione Liver-Pool Onlus

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Postato da Blogger su Liver-Unit il 12/23/2013 11:05:00 AM

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